Il taglio degli incentivi statali è stato deciso nel 2014 dal governo Renzi per ridurre del 10% l’importo delle bollette elettriche alle pmi e riguarda gli impianti fotovoltaici di maggiori dimensioni, oltre i 200 KW.
Si rilevavano essenzialmente due criticità: la riduzione retroattiva degli aiuti elargiti (effettivamente tra i più alti al mondo) per investimenti già effettuati e la possibilità per il Gestore dei Servizi Energetici (Gse) di modificare unilateralmente i singoli contratti. Motivi per cui, appena approvato, il settore iniziò da subito una lunga battaglia, minacciando una serie di azioni legali. L’obiettivo era quello di ottenere il riconoscimento di non costituzionalità da parte dei giudici, ritenendo che il decreto toccasse i diritti già acquisiti.
Anche gli operatori stranieri attivi nel nostro Paese si erano mossi con ventilate azioni giudiziali ma, soprattutto, con il blocco di qualsiasi altro investimento strutturale in Italia, “non essendo assicurata la certezza normativa a lungo termine”.
La decisione della Corte Costituzionale, che ha disposto in favore della legittimità della misura governativa, ha inflitto un duro colpo al settore, che tuttavia continua a pensare a un modo per non chiudere la questione, magari rivolgendosi fuori confine; di fatto, restiamo in attesa di leggere le motivazioni per capire meglio una determinazione che lede profondamente gli interessi di quel comparto di industrie, nazionali e non, che hanno sino a poco tempo fa creduto nel businness delle energie alternative.
In parallelo ad altre associazioni di categoria, sulla scorta di taluni mandati ricevuti, lo scrivente Studio sta valutando il ricorso alla Corte Europea.
Si rammenta tra l’altro che “la stessa Commissione Europea, nell’ambito dei lavori preparatori alla prossima Direttiva Rinnovabili, condanna fermamente l’adozione di misure retroattive da parte degli Stati Membri, quale strumento di incertezza e fonte di danno per gli operatori”.
Ribadiamo l’interesse e l’applicazione, anche sulla scorta dei mandati ricevuti, dei professionisti di questo studio che si stanno adoperando per formulare idonea impugnativa in sede comunitaria; per eventuali per chiarimenti e/o informazioni al riguardo potrete chiedere degli Avv.ti Germano Margiotta e Mario Cocuzza.